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Report dell’Assemblea dei taxisti a Roma – 18 maggio 2017

ASSEMBLEA GENERALE DEGLI OPERATORI DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO NON DI LINEA TAXI

A seguito dell’invito da parte di UNICA TAXI CGIL e URI-URITAXI, ieri 18 maggio, siamo intervenuti in Assemblea.

Presenza di circa 250/300 taxisti.

Presenti le Associazioni Sindacali: CGIL URITAXI CONFARTIGIANATO SATaM CLAAI TAM/ACAI  UTI, alcune COOPERATIVE RADIOTAXI e la società YELLOW TAXI 6969

Viste le premesse posso considerare la riunione di oggi tra le più interessanti degli ultimi tempi.

Però è emerso la forte spaccatura tra le Organizzazioni Sindacali.

Ha aperto i lavori Bittarelli che presentando i tempi di discussione del DDL Concorrenza e prospettando una iniziativa di fermo per il 29 maggio p.v..

Sono intervenuti alcuni colleghi del 3570 e altri colleghi rappresentanti sindacali.

La proposta di fermo ha ricevuto una serie di contrarietà, tra le quali: la mia, quella di Severgnini, del rappresentante della CLAAI.

Oggi, rispetto a tante altre riunioni, abbiamo assistito ad un buon dibattito, tuttavia l’acredine maturata in tutti questi anni nei confronti del gruppo Ugl, Federtaxi e altri oggi è sviluppata alla decima potenza.

Infatti è emerso che lo scontro e le iniziative da intraprendere nei confronti del Parlamento sono state indirizzate contro chi sostiene Mytaxi.

Fermo restando che, per quanto ci riguarda, consideriamo la società tedesca sullo stesso piano di quella americana. Soggetti che puntano ad impadronirsi del mercato dei taxisti e dettare le regole per sfruttare la forza lavoro.

Ho posto all’assemblea le riflessioni che sotto riporto:

Perché non riusciamo più ad esprimere posizioni unitarie?

Perché siamo arrivati a questo appuntamento sindacale difficile così lacerati?

Perché le Associazioni sindacali non reclamano un pizzico di solidarietà e sussidiarietà sindacale?

Invitando le Organizzazioni Sindacali che hanno preso l’iniziativa a tentare il dialogo con quelle Associazioni che oggi non hanno risposto all’appello.

Ho rappresentato l’inutilità di un fermo del servizio in assenza di una nostra iniziativa di confronto con il Parlamento, anche perché la data del 29 maggio è lontana dal giorno di approvazione del DDL al Senato.

I fermi di febbraio e marzo non hanno portato risultati positivi, anzi abbiamo fatto pubblicità alla società Americana.

Occorre sollecitare le relazioni istituzionali e prendere iniziative il più possibile collegiali e non individuali, poi in assenza di riscontro si potranno decidere le forme di protesta da inserire nella piattaforma sindacale.

Oggi più di ieri soffriamo in termini di comunicazione con l’opinione pubblica, noi come si dice in gergo non buchiamo lo schermo.

Le nostre prese di posizioni vengono ridotte  dai media ad una semplice preoccupazione, peraltro vera, di perdita di valore economica della licenza, ma solo quella.

Nessun messaggio di natura sociale viene rilanciato dai media, caporalato tecnologico, sfruttamento dei lavoratori, problemi di non rispetto delle regole, intermediazione finanziaria senza il riscontro fiscale sul territorio italiano vengono trattati come cose che non tocca loro.

La gente comune si ferma alle nostre lamentele e decide se stare con noi o contro di noi. 

Ma noi dobbiamo tenere conto della nostra utenza, delle loro esigenze e migliorare la professionalità.

Ho portato l’attenzione dei partecipanti sul possibile decreto attuativo, sembra quasi che esiste solo la legge delega.

Il decreto attuativo sarà la mamma del decreto delegato, bisognerà vedere i contenuti di quel decreto ministeriale.

Al termine del dibattito gli Organizzatori hanno proposto una manifestazione di fermo del servizio taxi per il 29 maggio p.v.  solo sulle stazioni principali delle nostre città, nella speranza di essere convocati da qualcuno.

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