UBER: QUANDO IL RISPETTO DELLE LEGGI E’ UN OPTIONAL.

Non bastavano gli abusivi e i taxi dei comuni non conurbati ad agire al di fuori delle regole ora arriva anche UBER, che dietro una facciata di regolarità,  i suoi autisti escono dalle rimesse con un contratto diretto con UBER, agisce al di fuori delle regole.

In che modo?

Semplice, intanto è tutto da dimostrare che escano dalle rispettive rimesse e che ci rientrino prima della corsa successiva come dice la legge 21/92 e l’1 quater, anche perchè se cosi fosse Uber non direbbe che manda l’auto piu vicina e che la si può seguire sullo smartphone, ma diamo per buono che abbiano talmente tante auto e rimesse da poter coprire la città e rispettare questa regola.

Ma dove UBER infrange la legge 21/92? non rispetta l’art, 3 della suddetta legge il quale recita:

“Il servizio di noleggio con  conducente  si  rivolge  all’utenza specifica che avanza, presso la sede del vettore, apposita  richiesta per una determinata prestazione a tempo e/o viaggio. Lo stazionamento dei mezzi avviene all’interno delle rimesse o  presso  i  pontili  di attracco. “

Ed è proprio qui che qualcosa non va, se UBER acquisisce la richiesta dal cliente tramite applicazione, quindi il contatto è tra cliente e UBER, e la gira all’autista sotto contratto tramite smartphone, quindi il contatto è tra UBER e l’autista, di fatto fa il RADIOTAXI e cosi facendo rientra nella fattispecie descritta nell’art. 2 della 21/92 cioè mette il noleggiatore nella condizione di soddisfare una clientela indifferenziata. (Fa il tassista)

Daltronde che si tratti di una concorrenza sleale e fuori dalle regole lo hanno capito anche a New York dove hanno vietato a UBER di operare.

Siamo solo all’inizio e la nostra attenzione è massima, certo è che non si può permettere a chi agisce al di fuori delle regole di operare come nulla fosse, e anche le istituzioni dovranno fare la loro parte, perchè se leggi e regolamenti esistono qualcuno li deve pur far rispettare.