La Regione Piemonte dice no a Uber.

Il Piemonte dice no a Uber.

La seconda Commissione del Consiglio regionale, riunita oggi in seduta legislativa sotto la presidenza di Nadia Conticelli, ha approvato all’ unanimità le norme che chiariscono l’ impossibilità per Uber, e per altri sistemi non autorizzati di chiamata di trasporto persone a pagamento, di operare sul territorio
subalpino.
Con il voto favorevole di maggioranza e opposizione, é stato infatti dato il via libera a una proposta di legge presentata da Gianluca Vignale di Forza Italia, ed emendata unanimemente dalla Conferenza dei capigruppo su proposta della maggioranza.
La nuova norma specifica che “il servizio di trasporto di persone, che prevede la chiamata, con qualunque modalità, di un autoveicolo a esso dedicato e una corresponsione economica, può essere esercitato esclusivamente da soggetti che svolgono il servizio di cui alle lettere a) e b) del comma 3, dell’ articolo
1, della presente legge”, ovvero tassisti e noleggiatori con licenza. (ANSA)

2 luglio 2015 – Udienza del contenzioso contro UBER per il servizio UBER-POP

Il S.A.Ta.M. comunica che il 2 luglio si è tenuta l’ultima udienza del contenzioso contro UBER per il servizio UBER-POP.
In due ore di udienza i nostri avvocati hanno ribadito, una ad una, tutte le nostre motivazioni per cui chiediamo che si continui a tenere bloccato il sistema UBER-POP.
Al fianco di UBER sono intervenute altre tre associazioni di consumatori oltre ad Altroconsumo.‎
Tali associazioni sono arrivate a sostenere che intervenivano in giudizio per tutelare le posizioni di tutti i consumatori: sia gli utenti, sia i DRIVER di UBER… cioè i driver – nell’opinione delle associazioni intervenute in giudizio – vengono paragonati a consumatori da difendere dall’attacco della lobby dei taxi.
All’esito dell’udienza il Collegio del Tribunale di Milano si e’ riservata la decisione che sarà pubblicata nei prossimi giorni‎ (ma potrebbe volerci anche qualche settimana).
Restiamo in attesa, dunque, e speriamo e vogliamo sperare che il Tribunale giudichi anche questa volta con serenità non lasciandosi influenzare da questa forte campagna mediatica spinta da UBER.
Non può passare il principio che una legge che non si condivide possa non essere applicata.

La legge è e deve essere uguale per tutti… anche per le multinazionali.