ACCERTATA LA SUSSISTENZA DI CONCORRENZA SLEALE
Respinto anche nel merito il reclamo di Uber contro i sindacati e le associazioni di categoria dei tassisti, che avevano ottenuto in via cautelare la sospensione di Uberpop, l’applicazione che permetteva a chiunque di inventarsi tassista senza licenza.
Nel loro ricorso, i tassisti sostenevano che Uber ha realizzato e organizzato un sistema equivalente al radiotaxi, attraverso il quale i conducenti reclutati offrono un servizio di taxi da ritenersi abusivo.
Secondo la tesi dei ricorrenti, l’applicazione Uberpop consente alla multinazionale di acquisire un vantaggioconcorrenziale, consistente nella possibilità per gli autisti aderenti al servizio di non sostenere determinati costi e conseguentemente di offrire, nel loro medesimo mercato, lo stesso servizio a prezzi notevolmente inferiori.
La situazione, a loro avviso, è aggravata dalla circostanza che Milano sta ospitando Expo 2015.
Quindi il 25 maggio il giudice Claudio Marangoni aveva inibito l’app Uberpop in via cautelare e urgente, accertando la sussistenza di concorrenza sleale.
Contro tale decisione, la multinazionale statunitense aveva presentato reclamo e il 10 giugno il giudice Marina Tavassi, della sezione civile specializzata imprese, lo aveva rigettato in via cautelare e straordinaria.
La decisione di Tavassi aveva fino a oggi un valore temporaneo perché il giudice doveva fissare un’udienza collegiale che si è tenuta il 2 luglio per le discussioni nel merito delle parti.
Nel frattempo al reclamo di Uber si sono associate le associazioni Altroconsumo, Casa del consumatore, Codici onlus – Centro peri diritti del cittadino e Assoutenti.
Oggi la conferma del rigetto del reclamo.