SORPRENDE CHE ALCUNE ASSOCIAZIONI DI CONSUMATORI SIANO INTERVENUTE A SOSTEGNO DEL RECLAMO PROPOSTO DA UBER
“Appare evidente che il sistema posto in atto da Uber non vale a limitare in alcun modo l’inquinamento o la concentrazione del traffico in quanto, ove pure si voglia accogliere la tesi di Uber che la clientela del proprio servizio non sarebbe sottratta ai tassisti”.
Altrimenti, è il ragionamento del collegio che ha respinto il reclamo della multinazionale statunitense contro l’inibitoria di Uberpop, “si dovrebbe concludere che tali clienti in mancanza di Uber si rivolgerebbero ai mezzi di trasporto pubblico di linea ovvero all’ uso di biciclette o city cars (alcune peraltro elettriche”.
Insomma, per i giudici “sorprende che alcune associazioni di consumatori siano intervenute a sostegno del reclamo proposto da Uber ipotizzando che tale servizio possa valere a ridurre l’inquinamento della città o il livello del traffico”.
Accanto a Uber si erano costituite le associazioni Altroconsumo, Casa del consumatore, Codici onlus – Centro per i diritti del cittadino e Assoutenti.