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Relazione Introduttiva Raffaele Grassi

01Buongiorno a tutti, care colleghe e colleghi, vedere questa Assemblea partecipata da iscritti, dirigenti sindacali e rappresentanti delle Istituzioni ci dà coraggio e forza per affrontare il futuro che sta davanti a noi.

Permettetemi di rivolgere un riconoscente ringraziamento a tutti gli associati, ai colleghi del Consiglio provinciale e della Giunta esecutiva del nostro sindacato che, nel corso di questi quattro anni mi hanno incoraggiato nell’azione sindacale fornendomi idee, contributi e soprattutto sostegno anche nei momenti più difficili e complicati.

Voglio ringraziare, anche i colleghi delle Organizzazioni Sindacali di Categoria locali e nazionali e gli organismi economici dei radiotaxi a cui va il merito di avermi spronato a portare avanti in tutte le sedi le istanze categoriali.

Colleghi, eccoci qua dopo 4 anni, per la prima volta in questa splendida location, abbiamo e stiamo vivendo anni difficilissimi, tutto sta cambiando, il mondo corre velocemente verso la costituzione di un’unica area globale.

 

Se vogliamo sviluppo bisogna ricominciare a credere tutti insieme nel futuro, bisogna assumersi la responsabilità di preparare una situazione migliore a chi verrà dopo di noi.

Tante le cose da fare, tanti impegni da sostenere, tanti progetti da realizzare, la voglia di essere protagonisti nella costruzione giorno per giorno del futuro.

 

Il sindacato è una semplice Associazione di persone, un insieme di persone.

 

Strumento debole se le persone non sono unite, ma se al nostro interno c’è unità, condivisione, determinazione allora il nostro stare insieme si trasforma in un potente strumento di cambiamento.

 

 

 

Colleghi, oggi il termine imperante è sharing economy, ossia il risultato di un cambiamento epocale che ha destrutturato i cardini tradizionali entro cui si muovevano la società e il mercato fino a qualche lustro fa.

La sharing economy dispone che tutto è condiviso e condivisibile, la società cambia e cambiano i costumi.

Sparisce l’era del possesso e si impone quella dell’accesso grazie ai nuovi imput informatici.

Non è un caso è una precisa scelta il titolo della nostra Assemblea Congressuale:

 

Il servizio Taxi: precursore della sharing economy, soluzione dinamica del trasporto pubblico urbano.

 

Si, perché il servizio taxi è stato il precursore del concetto di condivisione, e ripensando al passato che si vuol rivolgere lo sguardo al futuro con fare attento e non miope al nuovo concetto di mobilità nell’ambito della  sharing economy, di cui, car sharing, car pooling, etc. sono modalità di trasporto in forte espansione, noi dobbiamo intervenire con il nostro servizio taxi in questo spaccato offrendo qualità e professionalità ai nostri clienti, così come guardiamo con molta attenzione allo sviluppo di Apps nel mondo del trasporto persone.

Qualcuno azzarda che anche la crisi economica ha contribuito alla scoperta di modalità alternative con cui disporre di qualcosa senza ricorrere ai sistemi, considerati di un tempo passato.

La mobilità, intesa come scelta di muoversi in un contesto metropolitano è cambiata, perché è cambiata l’utenza rispetto al passato, un’utenza che non sottovaluta l’impatto con l’ambiente e la resa dell’offerta in termini economici.

 

 

 

Noi dobbiamo intercettare, anche, l’utenza che per ragioni di bilancio il trasporto pubblico locale non è più in grado di soddisfare a causa delle forti riduzioni dei contributi statali e regionali.

In verità è difficile stabilire  se la sharing economy sia il fenomeno di moda del momento su scala globale che evaporerà negli anni a venire o, per contro se ci troviamo di fronte ad un nuovo target di un futuro ormai prossimo in cui circoleranno sempre meno auto inquinanti, con più gente a bordo, più auto ibride ed elettriche per un utilizzo multiplo ma bisogna battersi al fine di mantenere un servizio di trasporto non di linea al passo con i tempi, rigorosamente disciplinato, innovativo e concorrenziale e sicuramente non più sulle difensive da chi esercita abusivamente al di fuori di ogni normativa.

 

Certo le imprese dei taxi non devono stare a guardare, devono sempre più evidenziare alcuni aspetti e porre in fase di implementazione, per una resa sempre più di qualità del servizio offerto, le necessità degli utenti quali:

  • accessibilità per i diversamente abili
  • ecologia
  • legalità
  • sicurezza
  • tecnologia

Sono queste le basi da cui il settore delle auto bianche non deve discostarsi in alcun modo e deve proiettarsi nel futuro da protagonista.

Un impegno per la legalità quale base per la dignità della persona e per la libertà individuale e collettiva.

 

Peculiarità che devono coniugarsi con le moderne tecnologie e che si consolidano attraverso il risultato di un rapporto sinergico fra gli operatori taxisti, i radiotaxi e le istituzioni, nel pieno rispetto delle regole.

 

 

Lo scenario futuro impone una sorta di flessibilità in termini di diffusione più capillare dei sistemi di pagamento elettronico, una maggiore competenza degli operatori frutto di una professionalità che sappia fronteggiare gli inconvenienti del mestiere.

Il Taxi: una grande sfida attraverso le nuove tecnologie

La domanda è: come si pone, oggi, il mondo dei taxi di fronte alle nuove tecnologie?

Dal computer, al tablet, all’ultimo modello di smartphone il mondo è stato completamente stravolto dalla facilità e velocità con cui si è potuto semplificare il lavoro, le comunicazioni e buona parte della nostra stessa esistenza grazie a strumenti tecnologici sempre più sofisticati.

L’uso del tempo ha subìto un contraccolpo considerando quanto ne impieghiamo per le nostre relazioni tecnologiche, diventiamo perfino pigri, andiamo poco in agenzia viaggi, tanto c’è il biglietto elettronico, non scendiamo più in strada per prendere il taxi, tanto basta chiamarlo con un click.

Un click ci permette di accedere a servizi ed opzioni un tempo inimmaginabili in un contesto spazio-temporale simultaneo.

Di fronte alla nuove tecnologie bisogna investire sui giovani, sui nuovi operatori, una generazione sulla cui formazione è stato determinante l’avvento dell’era digitale.

L’ingresso delle Apps nel mondo del trasporto persone

Nel 2013 è sbarcata a Milano una società americana che, attraverso una applicazione su Smartphone, organizza un servizio di trasporto persone non rispettoso delle leggi in vigore. L’obiettivo dichiarato da parte della società è quello di organizzare in Italia e in Europa un nuovo modello di offerta del servizio, infatti è stato pensato negli Stati Uniti, dove l’offerta di trasporto persone è molto diversa rispetto a quella italiana.

 

Per far fronte a tutto questo, oltre all’azione sindacale messa in campo, abbiamo ritenuto che occorrevano misure di tutela legale dando seguito alla stipula di una convenzione con lo Studio Legale Pavia-Ansaldo e relativo protocollo delle modalità di gestione.

Protocollo delle modalità di gestione della Convenzione di assistenza legale giudiziale e stragiudiziale tra codeste Organizzazioni di Categoria e Associazioni Sindacali.

Le modalità di utilizzo della convenzione oggetto del presente protocollo da parte delle firmatarie Organizzazioni di Categoria e Associazioni Sindacali ha carattere unitario, con richieste di intervento che tenga conto della possibilità al diritto di veto due (2) sul totale dei firmatari.

Il presente protocollo, che le parti sottoscrivono, ciascuno per quanto di competenza, in relazione agli impegni espressamente indicati, avrà effetto immediato e avrà la durata di due anni a decorrere dalla data odierna.

Le parti si impegnano ad avviare, tre mesi prima della scadenza del Protocollo, un confronto per il rinnovo dello stesso.

S.A.Ta.M./C.N.A. UNIONE ARTIGIANI URITAXI T.A.M./A.C.A.I. LEGA COOPERATIVE FILT/CGIL FIT/CISL

Milano, 8 maggio 2014

 

Naturalmente la vicenda ha allarmato la Categoria, la quale, nel mese di maggio 2014 ha reagito con manifestazioni di protesta spontanee e l’11 giugno 2014 i taxisti europei hanno scioperato in tutta Europa. Grande partecipazione a Milano, Londra, Parigi, Berlino, Amburgo e Madrid.

 

Le Organizzazioni sindacali dei taxisti italiani hanno intrapreso azioni legali, presentando più esposti alla magistratura, il Tribunale di Milano, nel mese di luglio dello scorso anno, ha deciso di bloccare ed inibire il servizio Uber-Pop in Italia e ha deliberato di estendere l’ordine di inibizione anche ai driver che egualmente concorrono slealmente nei confronti degli operatori taxi regolari.

 

Devo qui ringraziare pubblicamente l’amico, Avv. Marco Giustiniani, dello Studio Pavia-Ansaldo di Milano, per le sue capacità, competenze e conoscenze del settore del trasporto persone sul piano nazionale ed internazionale che ci ha permesso di vincere la battaglia innanzi al Tribunale di Milano.

Sappiamo che non è finita.

 

In Parlamento è in corso l’analisi del Disegno di legge  sulla concorrenza, alcuni senatori hanno presentato emendamenti che, se approvati, andrebbero a modificare fortemente la legge 21/92, mentre siamo in attesa di provvedimenti di legge tesi ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi.

La Categoria è in stato di agitazione, è stato proclamato un Fermo nazionale del servizio taxi per venerdì 18 marzo p.v., è stato chiesto un incontro a Renzi.

 

In Italia ed in Europa le principali Compagnie di taxi si stanno organizzando per lottare insieme contro i nuovi offerenti.

Condividono grandi investimenti per realizzare nuove e più performanti Apps per taxisti, e per essere maggiormente competitivi le Apps sono in costante sviluppo.

 

Alcuni politici italiani si sono lasciati affascinare dal colosso americano e gli  hanno riconosciuto credito e simpatie, la stampa gli ha dedicato ampio spazio e

risalto perché presentato come un servizio all’avanguardia, l’Italia è piena di applicazioni per chiamare taxi, basta guardare su un qualunque Store per rendersi conto che di innovativo non c’è nulla.

 

Quasi tutti i radiotaxi italiani ed Europei dispongono di App o STM.

 

Finora sono stati evidenziati esclusivamente gli aspetti positivi di questa applicazione, facendo credere che si tratti di una nuova attività in concorrenza al Settore Taxi, senza raccontare nulla dei tanti aspetti negativi che esistono, nonostante sono tanti gli episodi riprovevoli denunciati dalla clientela.

 

La Categoria dei taxisti è stata dipinta impropriamente come retrograda e contraria all’innovazione mentre l’applicazione su smartphone come l’inarrestabile futuro che avanza.

 

I taxisti chiedono il rispetto delle leggi

 

 

 

In realtà gli elementi principali che la distinguono dalle altre applicazioni sono due, l’incredibile potere economico dell’offerente e la diffusione a livello mondiale attraverso internet.

A tal proposito voglio riportare alla vostra attenzione un concetto preoccupante non solo per il nostro lavoro:

* «I giganti di Internet tendono ad occupare, in modo sempre più esclusivo, ogni spazio di intermediazione tra produttori e consumatori, assumendo un potere che inesorabilmente si traduce anche in un enorme potere politico. Un potere sottratto a qualunque regola democratica».

 

* Antonello Soro – Presidente dell’Autorità Garante per la Privacy – 10 giugno del 2014

 

Infatti, la società americana che sviluppa le applicazioni attraverso internet, è un intermediario che si pone tra gli utenti e i soggetti che svolgono le prestazioni, per i quali organizza il servizio, non gestisce direttamente i veicoli, non si accolla nessun costo di svolgimento della prestazione, limitandosi unicamente a raccogliere la domanda e a determinare un prezzo, dal quale si trattiene il 20%.

 

Per offrire una proposta commerciale a simili condizioni, ovviamente la società si è affidata alle imprese di Noleggio con conducente (Uber Black) e ancora peggio ad automobilisti privati (UberPop), che utilizzando l’applicazione si mettevano a disposizione della società, svolgendo i servizi di trasporto in violazione delle leggi vigenti.

E’ verosimile ipotizzare che la società americana concorra alle violazioni delle regole.

In questo contesto, la competizione di nuovi offerenti nel trasporto persone rischia di essere fatta sulla riduzione dei costi delle prestazioni, con ovvi tagli sulla sicurezza e sul mancato rispetto delle regole, sviluppando ancora di più il

fenomeno dell’abusivismo nel settore del trasporto persone, penalizzando fortemente gli utenti.

 

 

Ci troviamo, infatti, di fronte a situazioni di esercizio abusivo della professione che non garantiscono l’incolumità dei passeggeri con il rischio di dequalificare l’attività e che il veicolo possa diventare strumento di operazioni illecite, la stampa ha riportato che nel corso di un servizio di trasporto nella città di Milano, l’autista ha – altresì – offerto la vendita di stupefacenti (nella specie marijuana e cocaina) ai passeggeri.

 

Di fronte ad attacchi economici e commerciali così forti la Categoria dovrà impegnarsi sempre di più utilizzando tecnologie sempre più performanti, e tenere alti gli standard di qualità del servizio, presidiare il mercato ed analizzare i nuovi bisogni delle persone cercando di intercettare la domanda.

 

E per questo vorremmo attivare con tutte le Organizzazioni Sindacali di Categoria, locali e nazionali, un confronto serio e sereno.

 

Etica, professionalità, comunicazione e passione per il nostro lavoro.

 

Temi questi che ci riportano al valore della legalità e del rispetto delle regole.

Questi principi la categoria deve perseguire se vuole mantenere una capacità economica in grado di sviluppare benessere familiare.

Abbiamo un bisogno enorme di creare quell’ambiente competitivo, trasparente professionale e sereno in cui vogliamo lavorare.

Altresì bisognerà impegnarsi molto di più e meglio nella comunicazione, utilizzando un linguaggio semplice e moderno per spiegare agli utenti tutto ciò che il sistema taxi complessivamente offre.

Anche il nostro Sindacato deve migliorare la comunicazione, il sito istituzionale ha delle regole precise, ma necessita individuare colleghi capaci di comunicare quotidianamente attraverso i social, Facebook, Twitter, WhatsApp.

 

Occorre osservare, scoprire e stimolare cosa si nasconde magari dietro ad una banale comunicazione.

 

Il S.A.Ta.M. oltre il 2020 da protagonisti, questo il nostro obiettivo.

 

Fa tremare i polsi e il cuore la responsabilità di presentare un progetto voluto e sostenuto da S.A.Ta.M./C.N.A., in un mondo globalizzato è necessario affrontare le sfide insieme ad altri soggetti che offrono servizi agli operatori taxisti.

 

Dobbiamo abbandonare l’idea che ognuno di noi deve fare solo una cosa, il sindacato fa il sindacato, il radiotaxi assegna le corse, le strutture amministrative tengono le contabilità delle imprese taxi, le cooperative di servizio tutti gli altri servizi.

 

L’idea è di affrontare le sfide future insieme, non una fusione a freddo delle strutture e organismi esistenti, nessuna incorporazione ma una cooperazione in presa diretta.

 

Quando circa un anno fa ne abbiamo parlato la Struttura Omnicomprensiva era più un’idea provocatoria, ma la bontà di quest’idea era tale che ha incominciato a camminare quasi da sola per diventare un progetto fattibile.

 

Siamo solo all’inizio di un percorso che si dovrà definire nei prossimi mesi, ma che necessita la spinta della nostra Assemblea Congressuale, questa è la sede per formalizzare le nostre progettualità.

 

Mi piace sottolineare questo pensiero.

“Questa sfida non è fatta da un singolo istituto, perché anche i più forti del mondo devono mettersi insieme”.

 

Così Roberto Cingolani, direttore scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, dissertava aprendo il suo discorso di presentazione di quello che definisce un “programma di visione” per il progetto “Italia 2040 – human technopole”, progettato per il dopo Expo.

 

La proposta che andiamo a presentare si nutre di questo convincimento, “anche i più forti devono mettersi insieme”.

 

Non possiamo rimanere fermi. A Milano è arrivato il tempo di guardare alle altre realtà italiane, perdendo la specificità di mosca bianca del Paese, dove ognuno deve fare il suo. I tempi cambiano e noi dobbiamo avere il coraggio di proporre nuove situazioni di associazionismo e di rappresentatività sul territorio milanese.

Noi dobbiamo proporre la realizzazione di una struttura omnicomprensiva, che veda coinvolti soggetti economici categoriali, anche, per rafforzare un modello

di fare sindacato che si basa sulla valorizzazione delle necessità del taxista a 360 gradi.

 

Sono convinto che i gruppi dirigenti degli organismi affronteranno con passione e determinazione la sfida della costruzione della nuova struttura omnicomprensiva.

 

La cultura pragmatica, la conoscenza e la competenza di chi è abituato a fare sindacato in situazioni difficili, ci sarà di aiuto per fare tutti i passi necessari.

 

Alleanza – Patto – Unione

 

In termini prospettici bisogna avere un approccio quasi scientifico, accompagnare questo processo di aggregazione anche rifacendoci, ma senza

scomodarlo troppo, ad Albert Einstein, il quale sognava “una teoria della fisica unificata, di una struttura unica omnicomprensiva in grado di descrivere tutte le forze che operano nell’universo”.

 

Noi dobbiamo provare a sognare, noi dobbiamo tentare di coinvolgere più soggetti dell’universo della nostra Categoria.

 

 

 

Per queste ragioni, per difendere e tutelare i propri associati al meglio, proponiamo un patto Federativo alle realtà sindacali simili alla nostra, dando vita ad organi unitari per perseguire scopi comuni.

 

Sono convinto che la proposta di una Federazione sindacale saprà vincere la sfida: costituire un Organismo sindacale attento alla specificità del nostro mestiere sul territorio, un Patto Federativo che saprà consolidare il rapporto con il singolo socio e nello stesso tempo essere protagonista come parte sociale nei confronti delle Istituzioni, al fine di tutelare i taxisti associati.

 

Trovare voglia di raccogliere le nuove sfide, associare i giovani e rappresentarli, irrobustire una scuola di formazione che aiuti l’integrazione delle esperienze e ne proponga di nuove, che formi giovani bravi e capaci sindacalisti sia sotto il profilo delle competenze che della sensibilità umana e sociale e ripensare il rapporto con la politica.

 

La forza dell’idea sta nella sostanziale omogeneità culturale del pensare e fare sindacato. Per fare questo come Taxisti, abbiamo uno strumento semplice: l’Associazione sindacale, il nostro stare insieme. Lo dobbiamo rafforzare sempre di più, il patto federativo è un grande passo per avviare uno strumento forte per incidere sulle decisioni.

 

La proposta di una Struttura Omnicomprensiva e di un Patto Federativo tra Organizzazioni Sindacali, ridarà slancio e forza all’atto costitutivo del S.A.Ta.M.

 

Ma serve soprattutto l’impegno, l’entusiasmo, la passione di ognuno di noi per la creazione di un sindacato attento alle persone e capace di politiche globali.

 

 

 

 

In questa direzione ci siamo mossi in questi 4 anni, partecipando insieme al collega Emilio Boccalini, Presidente di Taxiblù, alla Conferenza IATR (Associazione Internazionale sulla Regolamentazione del Trasporto) organizzata a  New Orleans dal 21 al 24 settembre 2014.

 

 

Il Tema proposto: un “nuovo ordine mondiale” per la regolamentazione del trasporto via terra.

Il 23 settembre 2014 ho portato la mia testimonianza e sono stato unico portavoce italiano e rappresentante europeo della Conferenza annuale sul “Trasporto persone a mezzo autovetture e l’impatto delle nuove tecnologie nel settore”, nell’ambito della 6^ Sessione plenaria: App da smartphone – Regole – Deregulation – Aggiornamento del contenzioso.

 

 

 

Nel corso della sessione è stato presentato un rapporto.

“Il fatto che chiunque potesse prendere a bordo passeggeri su ogni tipo di veicolo attraverso una comunicazione su app ha avuto come risultato l’assalto alle normative locali, statali, federali”.

Ha sollevato problemi di pubblica sicurezza e di tutela dei consumatori in tutti gli Stati Uniti d’America e svariate controversie tra cui lesioni personali e copertura assicurativa violazioni della legge sul lavoro ed errata classificazione dei lavoratori, controversie contrattuali, falsa pubblicità, pratiche commerciali sleali, racket, violazioni antitrust, discriminazioni disabilità, ingerenze lesive al commercio, violazioni del diritto ambientale.

E’ stata questa l’occasione per attivare un confronto con il rappresentante dell’IRU (Unione internazionale dei trasporti su strada), Igor Rounov, il rapporto con IRU si è consolidato in occasione della Conferenza sulla “Formazione dei tassisti di domani” che si è tenuta ad Atene il 25 settembre 2015, nell’ambito del progetto europeo co-finanziato Taxistars.

 

 

 

L’IRU fondata a Ginevra il 23 marzo 1948, un anno dopo la (UNECE) Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Europa) per velocizzare la ricostruzione dell’Europa dilaniata dalla guerra attraverso un commercio agevolato internazionale mediante trasporto stradale.

 

 

Inizia come gruppo di associazioni di trasporto nazionale su strada di 8 paesi dell’Europa dell’ovest: Belgio, Danimarca, Paesi Bassi, Norvegia, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

Oggi è una federazione del settore trasporto composta da Associazioni di 73 paesi di 5 continenti, oggi la IRU rappresenta gli interessi degli operatori di bus, corriere, taxi e camion di tutto il mondo, dalle grandi flotte ai singoli operatori individuali, dal 2016 il S.A.Ta.M. è stato ammesso come membro associato dell’IRU.

 

Lettera del Segretario Generale dell’IRU.

Egregio Signor Grassi,

a seguito della Sua richiesta del 19 Gennaio 2016, sono lieto di informarla che il Delegato alla Presidenza dell’IRU, nel meeting del 12 febbraio 2016, ha ammesso il S.A.Ta.M. – Sindacato Artigiani Taxisti di Milano e Provincia come membro associato dell’IRU, con il vantaggio di un periodo  di 2 anni durante  il quale potrà prendere parte ai lavori del Gruppo Taxi IRU (TA).

Mi consenta di esprimerLe nuovamente la nostra soddisfazione all’adesione del S.A.Ta.M. all’IRU. Auspichiamo una lunga e fruttuosa collaborazione con la vostra associazione per il bene del settore taxi nel vostro Paese e altrove.

Cordialmente,

Umberto de Pretto

 

Dobbiamo continuare a collaborare con i Sindacati europei ed Organismi Internazionali, questo è guardare al futuro da protagonisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I Taxisti in Udienza da Papa Francesco

 

Ma l’incontro che più mi ha lasciato il segno, si è materializzato a Roma il 18 novembre 2015 in Piazza San Pietro, in udienza generale con 250 colleghi e familiari, per la prima volta al cospetto del Santo Padre, Papa Francesco.

 

Un momento di grande emozione che il Santo Padre ha voluto regalarci, vedo in sala colleghi e amici che hanno condiviso con me quella faticosa ma splendida  giornata,  proseguita con un incontro con la delegazione dei Taxisti milanesi, ricevuti in forma privata in Sala Stampa della Santa Sede, in presenza del Vice direttore della Sala Stampa Vaticana, Padre Ciro Benedettini.

 

Un’occasione in cui è prevalso l’aspetto umano di chi svolge un servizio pubblico in una grande città come Milano.

 

Mi piace ricordare e riflettere su alcuni pensieri esplicitati da Papa Francesco:

 

“Non dimenticare l’uomo: questo è l’imperativo.

 

Amare e  servire l’uomo con coscienza, responsabilità, disponibilità. Lavorare per chi lavora, e non ultimo per chi vorrebbe farlo ma non può.

 

Fermezza nell’affermare i nostri principi, fermezza nel far applicare le leggi che abbiamo, fermezza nel pretendere rispetto”.

 

Il 18 novembre  2015 è stato un giorno importante, di quelli che serberemo nel cuore e che ricorderemo nel cammino della nostra vita, un ricordo incommensurabile.

 

 

 

 

2006  – 2016 

10 anni di impegno in Consiglio Comunale

Quando mi sono avvicinato alla politica dalla parte di chi la fa, non credevo possibile il coinvolgimento personale ed emotivo che mi avrebbe condotto a scelte e decisioni importanti, di quelle che ti cambiano nella persona pur mantenendo la solidità delle tue idee.

Dieci anni di attività politica e istituzionale, due intere consiliature. Dieci anni di impegno profuso sin dal primo momento in cui sono investito della carica istituzionale conferita dal voto degli elettori.

 

Di coloro che hanno creduto in me e nella mia volontà di portare avanti le istanze e le proposte avanzatemi nei luoghi deputati della politica intesa nella sua accezione più alta: occuparsi del bene pubblico.

 

I miei interventi in Aula consiliare hanno sempre dato voce alle richieste di chi ha difficoltà a far sentire la propria voce alle istituzioni che nonostante tutto rimangono molto spesso lontane dalle traversie giornaliere della gente.

 

I temi che più mi stanno a cuore e sui quali sono sempre tornato senza mai tralasciare  nulla al caso sono la sicurezza, il degrado, il rispetto delle regole e della legalità ad ogni latitudine intrecciando la mia attività professionale, quella di taxista, nel tessuto dei trasporti milanesi in un’ottica di implementazione di un servizio la cui efficienza non può che avvalorare l’immagine di Milano, città europea.

 

Ricordo bene una frase ripetuta a gran voce in Aula che racchiudeva tutto il mio sgomento per gli episodi che si verificarono: “E’ mai possibile che in Italia non si possa avviare un’opera pubblica senza che questa non sia intaccata dalle metastasi dell’illegalità?”

 

 

La passione politica mi ha portato a condurre alcune battaglie in solitario ma anche a  condividere con i colleghi consiglieri obiettivi civili, istituzionali e cosa ancora più importante a portare avanti quelle istanze sollecitate dalla cittadinanza che aiutano a migliorare i servizi, la qualità della vita in un’ottica di condivisione del bene comune.

 

Ho portato le mie esperienze personali e professionali agli incontri istituzionali, dove le  sollecitazioni della categoria non sempre trovavano facile accoglienza, ma anche i viaggi fatti all’estero per la partecipazione a conferenze e seminari sul tema, con l’obiettivo di allargarne gli orizzonti e scambiarne metodi e modalità di un settore tendente sempre più a diventare globale.

 

Parigi, New Orleans, Atene ma anche Monza, al Forum di ottobre 2015, dove si è parlato dell’utilizzo delle nuove tecnologie nei trasporti e del concetto di sharing economy e mobility.

 

In tal senso devo riconoscere la fatica in termini intellettivi e umani spesa quando a Milano è apparsa la piattaforma Uber nel plauso generale dei mass media che ne celebravano l’aspetto innovativo, la praticità e l’accesso facile.

 

Ma nessuno stigmatizzava il raggiro delle regole che in realtà si celava dietro la modernità di quest’ultima applicazione.

 

Per più di un anno ho rincorso il dialogo con l’amministrazione comunale per evitare l’inasprimento degli animi di una categoria che si sentiva non più tutelata da chi era preposto a difendere un servizio pubblico rigidamente regolamentato.

 

Ricordo l’alternarsi dei sentimenti e delle emozioni in quel periodo per gli incontri mancati, le promesse disattese e le contestazioni di piazza minacciate con la sensazione di trovarsi dentro una battaglia non voluta ma a tutti i costi ritenuta necessaria per riaffermare il diritto alla legalità.

 

 

Questa consiliatura, tuttavia, si è contraddistinta per Expo e per l’avvento di Uber che mi ha visto protagonista di un anno e più di battaglie, proteste, interventi per ribadire il concetto di legalità che abilmente gli ideatori di questa piattaforma riuscivano ad eludere.

 

 

Probabilmente è stato allora che si è verificato un cambiamento della mia persona, quando ho sentito tutta la responsabilità di difendere la categoria attaccata su fronti diversi.

 

Chi mi conosce non potrà scordare la mia presenza in Aula di Consiglio con l’equipaggiamento necessario per passarvi la notte se l’Amministrazione non avesse acconsentito ad un incontro risolutivo, mentre fuori al freddo i colleghi facevano sentire la loro voce protestando contro l’immobilità dell’Istituzione cittadina.

 

Ma senza la sentenza del Tribunale di Milano avremmo ancora in funzione la piattaforma di UberPop, e dico la piattaforma, poiché il troppo tempo per intervenire da parte dell’Amministrazione comunale ha generato un mercato diretto tra utilizzatori e automobilisti privati, alimentando ancora di più forme di abusivismo nel nostro settore.

 

Di questo, della superficialità ed il disinteresse nei confronti del servizio Taxi, un servizio pubblico, l’Amministrazione comunale è responsabile.

 

 

 

 

 

Conclusioni

 

Ma oggi in vista degli appuntamenti elettorali c’è bisogno di una politica che ricostruisca il rapporto tra il cittadino e le istituzioni, che riporti al centro l’interesse collettivo e il bene comune.

 

La partecipazione politica è troppo preziosa per chi come noi ha come uniche risorse il proprio lavoro e le proprie idee.

 

Oggi in Italia serve una classe dirigente nuova, non tanto per l’età, ma per recuperare il valore dell’impegno politico, della politica concepita come servizio alla comunità, della politica come guida di una popolazione in cerca del suo futuro.

 

Concludo questa mia introduzione ringraziandovi per l’attenzione che mi avete dedicato, augurando a tutta l’Assemblea buon lavoro, con l’auspicio che questa sera tutti saremo più soddisfatti per il lavoro svolto.

 

L’approvazione di un documento politico che disegni ed orienti le scelte da intraprendere nel futuro, rappresenterà il momento più grande della capacità elaborativa del nostro corpo sociale, gli interventi degli Associati saranno fondamentali per predisporre il documento.

 

I lavori si concluderanno con l’elezione dei componenti il Consiglio Provinciale, che nei prossimi anni guiderà l’Associazione tenuto conto del documento politico approvato dall’Assemblea.

 

Grazie.

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