Passiamo dalle Proteste alle Proposte
La Categoria ha subito un blocco del servizio taxi per 6 giorni consecutivi nel febbraio scorso, con perdite economiche complessivamente superiori a 20 milioni di euro.
Nell’opinione pubblica è stata riscontrata per la prima volta una crescita di immagine favorevole nei nostri confronti, ma a discapito di un’ulteriore balzo pubblicitario verso la ormai famosa società americana.
Il contenuto dell’art. 71 del disegno di legge sulla concorrenza, modificato anche questo da un emendamento presentato dalla Senatrice Lanzillotta, che evidentemente non sostiene solo il mondo del noleggio con conducente, ma anche, anzi soprattutto, le volontà della nota multinazionale, ha bisogno di essere corretto e riportato alla sua originale formulazione.
Il Governo non ha brillato in serietà rispetto agli accordi sottoscritti nel marzo 2016 con la categoria, ma la prolungata protesta dei Taxisti italiani ha favorito i nostri concorrenti del noleggio con conducente, le piattaforme tecnologiche multinazionali e l’abusivismo tradizionale.
Sottolineiamo l’irresponsabilità della politica rispetto ad un tema che per troppo tempo è stato abbandonato, segnaliamo comunque la forte necessità da parte del Governo di rompere questo silenzio che produce ulteriori forti preoccupazioni all’interno della categoria.