Ai Componenti la VI Commissione Finanze e X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati
Richiesta intervento.
On.le Deputato,
l’iter legislativo del Disegno di Legge (3012-B) “Legge annuale per il mercato e la concorrenza” (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) – AS.2085 – sta procedendo alla Camera con la prossima votazione.
All’art.1 comma 180, viene riportato lo schema di legge delega per la revisione della disciplina in materia di autoservizi pubblici non di linea.
Invece al comma 185 vi è la disciplina delle forme tecnologiche di controllo alla mobilità urbana dove tra l’altro si parla di realizzare piattaforme tecnologiche al fine di favorire l’offerta di servizi pubblici per la mobilità.
Uno dei passaggi chiave del comma 180, che più volte avevamo chiesto di annullare o almeno modificare, è stato invece confermato.
Il passaggio recita:
“b) adeguare l’offerta di servizi alle nuove forme di mobilità che si svolgono grazie ad applicazioni web che utilizzano piattaforme tecnologiche per l’interconnessione dei passeggeri e dei conducenti”.
Questa disposizione, se attuata senza correttivi potrebbe aprire la strada a forme di trasporto non professionali, mediante un conducente senza licenza e titoli, che effettua il servizio taxi o di noleggio con conducente senza adeguate garanzie di sicurezza per i trasportati.
In sostanza nello stesso mercato opererebbero vettori sottoposti a regole diverse, i professionali più stringenti e quindi più costose, quelli non professionali meno stringenti, meno costose e quindi creando una distorsione della concorrenza.
Aver inserito al Senato della Repubblica questo emendamento, rappresenta la prova certificata che i suggerimenti interessati dei poteri forti, le vere lobby, le multinazionali milionarie sembrano contare di più del buon senso, anteponendo, all’interesse generale, al valore morale e civile di un servizio pubblico, la sola bandiera del profitto da perseguire ad ogni costo in nome di un falso mito della modernità e sviluppo tecnologico.
In realtà, tale impostazione consente solo di spostare il profitto dal lavoro al capitale speculativo, sottraendo la tassazione del margine realizzato alla fiscalità generale e dirottarla oltre i confini nazionali.
La mancanza di una legge che regolamenta in modo chiaro la tassazione delle multinazionali del WEB che, interpretando a proprio uso e consumo le norme del libero mercato e libertà di stabilimento fiscale in paesi con bassa pressione fiscale, con vari artifizi contabili di dubbia trasparenza, trasferiscono i profitti realizzati nei paradisi fiscali, come purtroppo già è avvenuto per altri settori e le cui conseguenze, in termini di minori garanzie e servizi ai cittadini sono sotto gli occhi di tutti.
Chi oggi cerca di fare pressione per cambiare le regole e creare una nuova forma di mobilità con la creazione di un terzo soggetto oltre a Taxi e NCC, lo fa perché forse è già stato sconfitto più volte in tribunale.
L’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Europea, a seguito di un ricorso presentato dalle Organizzazioni nazionali dei taxisti di Spagna, si è pronunciato CONTRO una multinazionale e i suoi illusori concetti di modernità sulla base di princìpi di comodo
(Causa C-434/15, conclusioni presentate in data 11 maggio 2017).
https://curia.europa.eu/juris/celex.jsf?celex=62015CC0434&lang1=it&type=TXT&ancre
Assumere provvedimenti legislativi, accettando emendamenti, tesi a monopolizzare il servizio di trasporto non di linea in capo a una o poche multinazionali, sottrarrebbe alla sovranità dello Stato, delle Regioni, nonché degli enti locali, la gestione e il controllo di un servizio pubblico primario per la collettività.
Alle siffatte condizioni la gestione del servizio di trasporto sembra avere il chiaro intendimento di generare solo un profitto, e porterà, come sta già accadendo in altri Stati, allo sfruttamento dei conducenti, all’incontrollato rialzo delle tariffe a discapito della sicurezza e della trasparenza del servizio verso l’utenza.
Per le ragioni sopra esposte,
chiediamo il Vostro supporto proponendo “la cancellazione della “lettera b” del comma 180 della legge delega al Governo del servizio di trasporto pubblico non di linea.”
Per quanto concerne il comma 185 si chiede di cassare il termine
“realizzare piattaforme tecnologiche” con “coordinare le piattaforme tecnologiche”.
La modifica si rende necessaria in quanto la realizzazione delle piattaforme tecnologiche in capo allo Stato, oltre a prevedere un importante onere di spesa non solo per la realizzazione e lo sviluppo, ma anche per la gestione, ci appare un refuso di precedenti modifiche, in quanto nei successivi punti di cui alle lettere a), b), c) d)… e altre si pone con un tenore diverso teso, appunto, al coordinamento e non alla realizzazione.
Onorevole deputato, il Suo autorevole contributo sarà fondamentale per poter avviare con il Governo un proficuo ed equilibrato progetto di riqualificazione del servizio pubblico non di linea, che tenga conto anche dell’innovazione tecnologica e delle nuove forme di comunicazione, nello spirito di una chiara e onesta concorrenza con regole precise e uguali per tutti.
La informiamo che abbiamo già inoltrato alle Presidenze delle competenti Commissioni una richiesta di Audizione, ma saremmo ben lieti di incontrarla preventivamente per rispondere e chiarire al meglio ogni sua eventuale obiezione.
Fiduciosi nel Vs. interessamento, porgiamo cordiali saluti.
Roma, 30 maggio 2017
CLAAI – CNA/FITA – FAST TPNL – FEDERTAXI/CISAL – FIT CISL – LEGA COOP – S.A.Ta.M. – SILT/CONFCOMMERCIO – SNA/CASARTIGIANI – TAM-ACAI – UGL-TAXI – UILTRASPORTI – UNIMPRESA Mobilità – UTI