UBER: PRESA DI POSIZIONE DEGLI ASSESSORI MARAN E GRANELLI DOPO L’INTERVENTO IN AULA DI RAFFAELE GRASSI

UBER. GRANELLI E MARAN: START-UP E NUOVE APP BENVENUTE NEL RISPETTO DELLE NORME

Milano, 7 giugno 2013 

Crediamo che tutti i servizi debbano innovarsi e che le start-up abbiano un ruolo importante in questo senso, tanto è vero che il Comune di Milano ha avviato numerose iniziative per sostenerle. Le start-up, le applicazioni che usano le nuove tecnologie, sono quindi le benvenute ma devono rispettare le regole dei settori nei quali operano e non possono pensare che la soluzione sia mobilitare loro utenti e testimonial per sanare loro eventuali violazioni. Il Comune di Milano applica le leggi nazionali che sono in vigore e agisce per farle rispettare, nessun tipo di pressione degli utenti o di alcune categorie può mutare questo approccio.

Crediamo che sia possibile sviluppare applicazioni per smartphone volte a incrementare il mercato dei noleggi con conducenti nel rispetto delle regole del settore, garantendo in particolare l’obbligo di partenza dell’auto dalla propria autorimessa e la stipula di un contratto preciso al momento della prenotazione. In base alle nostre verifiche riteniamo che l’applicazione Uber non garantisca queste condizioni basilari del servizio di NCC, che ne rappresentano la distinzione dai taxi (anche perché altrimenti sarebbero taxi) ed è il motivo per cui i titolari di autorizzazione NCC fermati sono stati sanzionati. 
Nulla vieta all’applicazione Uber di mettersi rapidamente in regola, nell’interesse delle imprese e dei conducenti NCC che coinvolge. Sarebbe un’azione più saggia rispetto a mobilitare i propri utenti per chiedere al Comune di non far rispettare le leggi nazionali.

Riteniamo altresì che servizi che vengono sviluppati sul territorio italiano debbano pagare le tasse in Italia, questa non è materia del Comune di Milano ma dell’Agenzia delle Entrate, cui abbiamo girato la documentazione in nostro possesso per le dovute verifiche.

Settimana prossima riceveremo in Comune le associazioni di categoria degli NCC e i titolari della società Uber in incontri separati. A tutti ribadiremo la ferma volontà del Comune di Milano di garantire servizi sempre migliori agli utenti e il rispetto delle leggi nazionali del settore e che tutti sono tenuti a rispettarle. 

Questo deve però essere uno stimolo anche alla categoria dei tassisti. Premesso che solo un anno fa il servizio taxi di Milano è stato giudicato il quarto migliore d’Europa, oggi serve rinnovarsi ancora e non si può avere paura delle nuove tecnologie, che sono invece una grande prospettiva di crescita economica per il mondo taxi.

Lo rendono noto gli assessori alla Sicurezza e Polizia locale Marco Granelli e alla Mobilità e Ambiente Pierfrancesco Maran.

UBER: INTERVENTO DEL CONSIGLIERE RAFFAELE GRASSI IN CONSIGLIO COMUNALE LUNEDI’ 3 GIUGNO 2013.

Signor Presidente, Vice sindaco, assessore Granelli, assessore Maran,

nel pomeriggio di venerdì a Milano, davanti la sede del Planetario dove è stata organizzata, tra le altre, la presentazione della nuova applicazione Uber, che consente la prenotazione di auto private con autisti in alternativa ai taxi e alle auto a noleggio con conducente, alcuni taxisti hanno manifestato la loro contrarietà.

Certo si è trattata di una protesta spontanea, ma quell’applicazione è chiaramente illegittima perché consente alle auto con autista di stare per strada come i tassisti, mentre devono stare nelle rimesse.

Le due più grosse Organizzazioni sindacali, il 9 maggio u.s., hanno notificato un esposto al Sindaco, all’Assessore Maran e all’Ufficio Autopubbliche che organizza e sovrintende entrambi i servizi avvalendosi della Polizia Locale.

L’Amministrazione comunale attraverso i propri Uffici sanziona  i taxisti che infrangono, secondo quanto emerge dai provvedimenti disciplinari istruiti a loro carico, regolamenti e leggi.

Si arriva a sanzionare fino a 90 giorni di sospensione dal servizio, imprese che fanno i conti con la difficoltà economica ormai strutturale e non più contingente.

Per gli altri soggetti niente controlli?

L’applicazione, predisposta per Paesi con legislazione e regolamenti diversi da casa nostra, si scarica sullo smartphone, inviando automaticamente le coordinate GPS del cliente al centralino.

Calcola in anticipo la tariffa della corsa e la addebita poi sulla carta di credito del cliente.

Si tratta di un servizio NCC, gestito attraverso un’applicazione mobile, effettuato con modalità del tutto contrarie a quanto previsto da tutte le norme nazionali e regionali (Legge 21/92 e L.r. 6/2012).

Signor Sindaco, signori Assessori, le leggi ci sono, facciamole rispettare.

Se qualcuno le ritiene superate, ma questo non è il mio pensiero, vanno cambiate dal legislatore non dall’amministrazione comunale.

Il disagio della categoria di fronte alla lentezza della risposta dell’Amministrazione è palpabile e crescente, se le Associazioni Sindacali sono riuscite a contenere la reazione dei tassisti a fronte di operatori che agiscono eludendo in modo palese ed inequivocabile le regole di una legge dello Stato, ciò si deve solo alla capacità delle associazioni di veicolare la fiducia che le Istituzioni saranno capaci, agendo con i necessari strumenti, di imporre il rispetto delle regole di una legge dello Stato dove ai doveri, che i tassisti devono rispettare corrispondono una serie di diritti garantiti dal legislatore.

La legge pone il cliente NCC in grado di poter contrattare la tariffa del servizio, con UBER ciò non accade.

Il veicolo sosta di fatto su suolo pubblico in contrasto con il caposaldo principe del servizio NCC che impone la sosta in rimessa, basta vedere cosa accade sullo smartphone in questo momento, le auto a disposizione si muovono liberamente in attesa dell’assegnazione della corsa.

Sia quindi sollecita l’Amministrazione Comunale a sciogliere questo nodo su cui ha già, con l’esposto presentato, ricevuto una forte spinta in tal senso, o si vuole la grande manifestazione e magari il fermo del servizio taxi in un momento dove la città ha bisogno di maggiore coesione sociale.

E’ inutile fare comunicati stampa e non agire di conseguenza.

Il 17 maggio 2013, l’Amministrazione  Comunale attraverso un comunicato dell’Ufficio stampa di Palazzo Marino, rendeva noto quanto vado a leggere:

“La volontà dell’Amministrazione e della Polizia locale è di utilizzare tutti gli strumenti giuridici a disposizione per contrastare qualunque fenomeno di abusivismo commerciale e concorrenza sleale.

In merito al servizio Uber si è già intervenuti sia sanzionando direttamente alcuni operatori sia effettuando una serie di accertamenti per verificare il rispetto delle prescrizioni vigenti.

Da un’attenta valutazione è emerso che il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992 (“Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”) sia con la legge regionale 11/2009 (“Testo unico delle leggi regionali in materia di trasporti”), in particolare per quel che riguarda l’obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all’interno delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico) e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l’utente. 

Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio”.

 

Signor Sindaco, la risposta del Comune è stata troppo blanda fino ad ora, a proposito Assessore Granelli e Signor Comandante Mastrangelo, quanti sono stati gli interventi di controllo effettuati?

Si sospende un taxista per 30 gg. dal servizio perché magari ha dato indicazioni al cliente rispetto alla destinazione vicina al posto di partenza o si sanziona un altro per 3 gg. perché si presume che su una corsa di 37,00 € può esserci una differenza di 3,00 €.

Siamo di fronte a soggetti considerati figli e figliastri.

 

Si assiste al paradosso che mentre gli agenti della Polizia locale vengono blandamente inviati alla ricerca delle auto di Uber, l’Amministrazione patrocina una manifestazione e non prende le distanze dalla presenza dei promotori di Uber.

Chiedo signor Presidente, visto che è stata presentata dai colleghi dell’opposizione una mozione sull’argomento che venga posta in discussione, quanto prima, in Aula.

                                                                                                                                                    Raffaele Grassi

Milano, 3 giugno 2013

UBER: PALAZZO MARINO COMINCIA A FARE CHIAREZZA.

UBER. COMUNE: GIÀ INTERVENUTI CON SANZIONI E ACCERTAMENTI
Maggio, 17 maggio 2013 – La volontà dell’Amministrazione e della Polizia locale è di utilizzare tutti gli strumenti giuridici a disposizione per contrastare qualunque fenomeno di abusivismo commerciale e concorrenza sleale. In merito al servizio Uber si è già intervenuti sia sanzionando direttamente alcuni operatori sia effettuando una serie di accertamenti per verificare il rispetto delle prescrizioni vigenti.

Da un’attenta valutazione è emerso che il sistema Uber contrasta in alcuni suoi aspetti sia con la legge 21/1992 (“Legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”) sia con la legge regionale 11/2009 (“Testo unico delle leggi regionali in materia di trasporti”), in particolare per quel che riguarda l’obbligo di stazionamento dei veicoli utilizzati all’interno delle autorimesse (e dunque il divieto di stazionamento su suolo pubblico) e la determinazione del costo della corsa che non viene concordata preventivamente con l’utente.

Se fosse rispettato l’obbligo di stazionamento in autorimessa, infatti, non avrebbe senso la geolocalizzazione da parte del sistema Uber dell’esatta posizione del veicolo, ma dovrebbe essere sufficiente la localizzazione delle rimesse Ncc che aderiscono all’iniziativa. Con questo sistema, infatti, i conducenti degli Ncc potrebbero essere incentivati a spostarsi dall’autorimessa verso zone più centrali o dove si tengono eventi e manifestazioni per essere registrati dal sistema in luoghi più vicini all’afflusso di potenziali clienti.

Per quel che riguarda la determinazione del costo della corsa, inoltre, il sistema di geolocalizzazione agisce di fatto come un ‘tassametro’ senza che all’utente sia garantita l’omologazione dello strumento (l’applicazione per smartphone “Uber Driver”) e senza che sia rispettato l’articolo 13 della legge 21/1992: “Il corrispettivo del trasporto per il servizio di noleggio con conducente è direttamente concordato tra l’utenza e il vettore”.

Continueranno anche nei prossimi giorni gli approfondimenti già intrapresi nelle scorse settimane, necessari per definire eventuali provvedimenti che tutelino la totale regolarità del servizio.

Lo rende noto l’ufficio stampa di Palazzo Marino.

INCONTRO OOSS COMUNE DI MILANO DEL 8/5/2013 COMUNICATO SINDACALE:

Nella giornata di oggi le OOSS sono state invitate a partecipare ad una commissione tecnica, dove, purtroppo, all’ordine del giorno non era presente NESSUNO degli argomenti che Categoria Unita aveva sollecitato all’Amministrazione in varie e ripetute richieste d’incontro. A titolo meramente esemplificativo silenzio totale su UBER su GO TAXI sulla situazione disastrosa in cui versano le colonnine telefoniche o sullo spazio insufficiente dei posteggi taxi dovuto alla crisi. Questa totale latitanza dell’Assessore (oggi anche fisica) ha fatto prendere la decisione, a SATAM e TAM, di abbandonare il tavolo, di chiedere l’intervento diretto del Sindaco e di indire una riunione di Categoria Unita per decidere quali iniziative sindacali sia doveroso intraprendere a fronte di un così palese disinteresse da parte dell’Assessore Maran nei confronti delle problematiche della Categoria.

UBER: QUANDO IL RISPETTO DELLE LEGGI E’ UN OPTIONAL.

Non bastavano gli abusivi e i taxi dei comuni non conurbati ad agire al di fuori delle regole ora arriva anche UBER, che dietro una facciata di regolarità,  i suoi autisti escono dalle rimesse con un contratto diretto con UBER, agisce al di fuori delle regole.

In che modo?

Semplice, intanto è tutto da dimostrare che escano dalle rispettive rimesse e che ci rientrino prima della corsa successiva come dice la legge 21/92 e l’1 quater, anche perchè se cosi fosse Uber non direbbe che manda l’auto piu vicina e che la si può seguire sullo smartphone, ma diamo per buono che abbiano talmente tante auto e rimesse da poter coprire la città e rispettare questa regola.

Ma dove UBER infrange la legge 21/92? non rispetta l’art, 3 della suddetta legge il quale recita:

“Il servizio di noleggio con  conducente  si  rivolge  all’utenza specifica che avanza, presso la sede del vettore, apposita  richiesta per una determinata prestazione a tempo e/o viaggio. Lo stazionamento dei mezzi avviene all’interno delle rimesse o  presso  i  pontili  di attracco. “

Ed è proprio qui che qualcosa non va, se UBER acquisisce la richiesta dal cliente tramite applicazione, quindi il contatto è tra cliente e UBER, e la gira all’autista sotto contratto tramite smartphone, quindi il contatto è tra UBER e l’autista, di fatto fa il RADIOTAXI e cosi facendo rientra nella fattispecie descritta nell’art. 2 della 21/92 cioè mette il noleggiatore nella condizione di soddisfare una clientela indifferenziata. (Fa il tassista)

Daltronde che si tratti di una concorrenza sleale e fuori dalle regole lo hanno capito anche a New York dove hanno vietato a UBER di operare.

Siamo solo all’inizio e la nostra attenzione è massima, certo è che non si può permettere a chi agisce al di fuori delle regole di operare come nulla fosse, e anche le istituzioni dovranno fare la loro parte, perchè se leggi e regolamenti esistono qualcuno li deve pur far rispettare.