Comunicato ai soci del 11 settembre 2023

Comunicazione ai soci.
SATaM non ha organizzato presidi, manifestazioni o fermo del servizio per la giornata odierna 11/9
Non riteniamo, alla data odierna, indire una protesta, ritenendo maggiormente utile in questo momento proseguire i contatti con il Governo e le altre Istituzioni.
Come sempre vi terremo aggiornati in merito agli sviluppi del Decreto e altro.

COMUNICATO SINDACALE

Le tariffe flessibili sono contro l’utenza e un regalo alle multinazionali!

 

Il servizio taxi per la sua natura di servizio pubblico mirante a rispondere al diritto alla mobilità (art. 16 Cost.) del cittadino, non può essere soggetto a quelle dinamiche d’asta tipiche del modello delle multinazionali e del noleggio con conducente, dominate da logiche profittuali di mercato e non dall’interesse pubblico. E proprio perchè servizio pubblico, non può essere equiparato al trasporto aereo o ferroviario.

Per questo, come rappresentanza dei lavoratori, ci dissociamo dalla proposta recentemente avanzata da un’associazione di radiotaxi, l’Unione Radiotaxi d’Italia (U.R.I.), di flessibilizzazione della tariffa amministrata dei taxi. Questa richiesta, è tanto più inopportuna, quanto più si consideri che essa sia una proposta ufficiale avanzata da tutte le multinazionali in sede europea e che, incredibilmente, anche l’Unione Radiotaxi d’Italia a suo tempo denunciò. Con tale proposta, si uscirebbe dalla logica del “taxi servizio pubblico”, con tariffe che durante la bassa domanda potrebbero anche scendere, così svilendo un lavoro gravato da precisi obblighi pubblicistici (obbligo di prestazione in primis), ma che inevitabilmente salirebbero durante le fasi di alta domanda, a danno sopratutto dell’utenza meno abbiente. E sarebbe altresì discriminatorio, sempre per l’utenza più debole, anziana o comunque meno digitalizzata, introdurre forme di differenziazione della tariffa a seconda dello strumento utilizzato per la richiesta taxi (app, telefonia, alzata di mano…).

Non è un caso che in nessun paese d’Europa sia prevista la flessibilizzazione tariffaria in funzione della domanda.

Diversamente, siamo più che favorevoli a incoraggiare forme di conoscibilità “a monte”, anche indicativa, della tariffa, in funzione dello spazio e del tempo. Non è un caso che già alcune app dei tassisti italiani prevedano questa funzione.

CLAAI Unione Artigiani – Fast Confsal – SATaM – TAM – Uritaxi – UTI

COMUICATO DEL SEGRETARIO S.A.Ta.M. EMILIO BOCCALINI

MILANO – MOBILITA’, BOCCALINI (TAXIBLU): DISPONIBILI AL CONFRONTO SU TUTTO, MA PARLARE SOLO DI LICENZE E’ UN ATTEGGIAMENTO IDEOLOGICO

 

“Non abbiamo alcun pregiudizio o posizioni predeterminate, non c’è contrarietà a nulla: chiediamo un tavolo di confronto con il Comune nell’ambito del quale si espongano i problemi e le criticità, e ogni soggetto coinvolto mette in campo quello che serve per far funzionare la mobilità nella città di Milano”.

Emilio Boccalini, vicepresidente di TAXIBLU, il maggior servizio Radio-TAXI di Milano, ha le idee chiare su quello che si potrebbe fare – e anche su cosa, invece, non si dovrebbe fare – per la mobilità cittadina. A partire proprio dal servizio taxi.

“Il fatto di ricondurre i tempi degli spostamenti e i problemi della mobilità a Milano – sottolinea Boccalini – esclusivamente al numero delle licenze e dei TAXI in circolazione, significa affrontare una questione seria in modo puramente ideologico. Il confronto deve essere totale, complessivo. Gli strumenti normativi per arrivare a una soluzione che riguardi anche i gestori dei TAXI (a partire dalla legge “Bersani”) ci sono e possono essere utilizzati. Ma serve chiarezza. E’ necessario che ogni soggetto, ad iniziare dal Comune, si assuma le proprie responsabilità”.

Boccalini evidenzia come il tema della mobilità e degli spostamenti sia strettamente collegato a diverse altre criticità: “Non vederle – dice – significa non voler affrontare il problema”.

Qualche esempio. “Milano è insicura – spiega Boccalini. Alcune linee del trasporto pubblico sono poco frequentate proprio per motivi di sicurezza. La gente ha paura e, se può, si affida ad altri mezzi di trasporto. Ma non solo. Il Comune ha deciso di cancellare i parcheggi a Niguarda e al Policlinico, colpendo le fasce più fragili, e quelli in San Babila, colpendo il turismo. Che dire poi dei parcheggi d’interscambio con il sistema di trasporto cittadino? Troppo pochi e mal strutturati. A Milano ce ne sono 4, e 2 di questi si trovano in Area B”.

“Milano si vuole collocare al pari delle grandi capitali europee – incalza il vicepresidente di TAXIBLU – ma in altre realtà internazionali le linee metropolitane non chiudono a mezzanotte, quando spesso i grandi eventi come i concerti terminano certamente dopo quell’ora. E non tutti hanno la possibilità di prendere un TAXI per tornare a casa. A Copenaghen, città molto simile a Milano per dimensioni, i mezzi pubblici funzionano anche nelle ore notturne”.

Boccalini evidenzia anche i numeri, inconfutabili, sull’utilizzo dei TAXI in città. “In alcune fasce della giornata – spiega – il 30 per cento delle vetture è libero. I tempi di attesa per una corsa variano dai 3 ai 4 minuti. Dal giovedì al sabato, dopo le 18, le vetture libere sono il 50 per cento. Molte di quelle impegnate sono bloccate nel traffico, causato da molti fattori, fra i quali le piste ciclabili che restringono le carreggiate. Perché questi numeri non vengono considerati dal Comune?”.

Come procedere, quindi, in questa situazione?

“Serve un monitoraggio serio da parte di Regione Lombardia, che metta in evidenza i dati reali e le relative criticità – aggiunge Boccalini – per poi dare vita ad un tavolo con le istituzioni che decida come intervenire attraverso un piano strategico a lungo termine. Almeno decennale. Noi siamo disponibili a collaborare come abbiamo sempre fatto,

purché si affrontino tutti i problemi legati alla circolazione e alla mobilità. Se, nell’ambito di questo confronto, dovesse emergere anche l’esigenza di rivedere il numero dei TAXI in servizio, siamo disponibili a ragionare. Ma l’analisi deve essere complessiva e non solo legata al numero delle licenze, che diventa così un alibi, un diversivo per coprire altri problemi, determinati da scelte quantomeno discutibili legate alla viabilità e ai servizi di trasporto pubblico”.

Un’ultima riflessione sull’aumento delle tariffe di Area C. “Applicare gli aumenti in questa fase non ha senso – conclude Boccalini –. Lo avrebbe a fronte di un piano per la mobilità ben strutturato, che consenta ai cittadini di utilizzare diverse opportunità di trasporto. Ma non è questo il caso, né il momento per attuare ulteriori maggiorazioni tariffarie”.

COMUNICATO STAMPA DEL 24 LUGLIO 2023

COMUNICATO STAMPA

“C’è un disegno in città atto a penalizzare i Taxi?”

Mentre divampa la campagna sul taxi introvabile, invece di dare sostegno al progetto di miglioramento del servizio con quelli che sono gli strumenti disponibili già contenuti nel decreto Bersani, l’Amministrazione Comunale limita la mobilità delle auto pubbliche con una viabilità sempre più limitata e una carenza di offerta del servizio autobus e tram bloccati a più riprese nel traffico e una metropolitana così poco Europea che viene da sempre chiusa poco dopo la mezzanotte così da pregiudicarne la disponibilità, proprio in questo momento di eccezionale domanda.

Nel giro di poco meno di due settimane, Palazzo Marino ha addirittura annullato senza preavviso, tre posteggi taxi di massima importanza in pieno centro storico .
il giorno dell’inaugurazione della stazione San Babila della nuova M4 è stato cancellato definitivamente il posteggio taxi all’imbocco di corso Monforte sostituendolo con una doppia pista ciclabile così che ancora oggi numerosi utenti sostano in corso Monforte inconsapevoli della “sparizione” .
Pochi giorni dopo, sempre senza nessun preavviso è stata la volta del posteggio davanti all’Ospedale Policlinico in via Francesco Sforza.
Poi è toccato al posteggio di piazza XXIV Maggio, sacrificato per fare posto a un inspiegabile cantiere (per il quale non siamo stati nemmeno informati) e infine, ormai da qualche mese, è sparito anche il posteggio davanti all’ingresso dell’ospedale di Niguarda.

Con una velocità commerciale che inchioda i taxi a meno di 15km/h di media, una più giusta distribuzione’ dei posteggi potrebbe rappresentare una soluzione, anche se è palese che ciò non sembra essere un punto d’interesse per l’Amministrazione Comunale.
Il taxi, servizio pubblico da piazza, dovrebbe (e potrebbe) essere più facilmente reperibile nelle strade metropolitane e nei punti di maggior interesse commerciale e/o turistico della città. Al contrario, ci ritroviamo con posteggi cancellati, assenza di sanzioni per i molti privati che lasciano l’auto ad occuparsi rendendoli inagibili e appunto provvedimenti viabilistici che ci in gabbiano nel traffico.

Elencato ed esposto il tutto, una domanda ci sorge spontanea : si vuole forse rendere il mezzo taxi meno efficiente per giustificarne così la liberalizzazione?
Su questo punto massima fermezza: faremo tutto quanto serve per risolvere i problemi che ci competono, ma non arretreremo di un passo sulla tutela del lavoro, consapevoli del fatto che il vero obiettivo di tanta attenzione ai taxi attraverso il violento linciaggio mediatico a cui viene quotidianamente sottoposto è il volerne smantellare l’attuale sistema strizzando l’occhio ad un tipo di business che nulla c’entra con il servizio pubblico ma sfrutta utenti e lavoratori come già accaduto in altri comparti.

Milano, 24 luglio 2023

Le Associazioni Sindacali
TAM – Unione Artigiani – Satam – Federtaxi CISAL Milano – ACAI Taxi – Unica CGIL Milano
RADIOTAXI 028585 – RADIOTAXI 024040

COMUNICATO ALLA CATEGORIA DEL 9 MAGGIO 2023

Si è svolta oggi 9 maggio una riunione intersindacale a Bologna.

Si è deciso d’inviare una comunicazione congiunta alla Presidenza del Consiglio e al MIT in cui sollecitiamo la richiesta d’incontro urgente, con un riferimento esplicito a quello che sta succedendo in Regione Calabria dove si sta predisponendo un nuovo scempio della normativa di settore. I tempi dei silenzi sono finiti, vogliamo capire se il Sottosegretario Rixi, lo stesso del 2019, ha intenzione di completare l’iter legislativo previsto. La presidenza del Consiglio deve intervenire rispetto all’azione delle multinazionali con il DPCM previsto e deve partire immediatamente la definizione dei decreti ministeriali. Deve essere stoppata la legge regionale della Calabria. Per questo si è deciso d’inviare al contempo una richiesta d’incontro alla conferenza Stato-Regione per chiedere di non avallare quella che tra l’altro risulta essere una sottrazione di poteri agli enti locali preposti. Senza l’effettivo completamento dell’ iter e la piena operatività di quanto previsto non possono essere rilasciate autorizzazioni NCC. Se continuerà il “silenzio” del Governo, le Organizzazioni Sindacali intraprenderanno tutte le azioni necessarie. L’intero schieramento ha convenuto sull’importanza di impedire ogni ulteriore forma di aggressione al nostro lavoro, marginalizzando tutte quelle scelte che favoriscono la penetrazione delle multinazionali nel Servizio Pubblico Taxi.

TAM  S.A.Ta.M.  UNIONE ARTIGIANI